Pubblicato il

Laggiù ad Ovest del Sesia

Al nostro arrivo

Castellengo è un bellissimo borgo medievale che si vede facilmente da una delle statali che tagliano la Provincia di Biella e che portano le auto verso le montagne poco distanti. Defilato verso una delle poche aree collinari di quella zona, Castellengo è rinato negli ultimi decenni dopo che per anni era stato dimenticato ed abbandonato. La parte più bassa con qualche cascina ed abitazione e poi arroccato un po’ più in alto il vero e proprio borgo, con tanto di mura e castello.

Proprietà, il castello, di una nobile famiglia che a metà Novecento si è ritrovata senza più un erede, è stato dismesso ed i pochi braccianti che lo abitavano si sono trasferiti altrove.

Bisogna tenere a mente che l’Alto Piemonte era una delle zone di produzione vinicola più importanti a cavallo dell’Ottocento e Novecento e Castellengo ne era l’estremo occidentale. Poi lo svuotamento delle campagne e lo stabilizzarsi di Biella come fulcro dell’industria tessile hanno fatto sì che i vigneti venissero abbandonati e le cantine riutilizzate per altri scopi. In cima al borgo per più di 40 anni si era smesso di fare vino fino all’arrivo di Magda ed Alessandro, che piano piano hanno ridato vita a vigne dismesse e cominciato a produrre vino di qualità e di territorio. Un territorio, quello ad ovest del fiume Sesia, relativamente giovane a livello geologico, pieno di terreni sabbiosi e ghiaie, che permette di donare grande finezza e freschezza ai loro Nebbioli.

Sabbia -> Mare -> Conchiglie

Vicini eppure lontani dalle denominazioni che si sono ormai ritagliate uno spazio importante sui mercati esteri (si pensi a Gattinara e Lessona), i ragazzi di Centovigne proseguono a lavorare con l’obbiettivo di ridare spolvero al vecchio Castello di Castellengo.

Qui su Vin e Nata trovate il loro Coste della Sesia Castellengo, assolutamente da non perdere.